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dany
chisono
Anni: 20
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impara a volare sulle ali dei tuoi sogni. Ascolta il battito dei tuoi desideri.
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Venti sigarette a Nassirya (Amadei)
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Madagascar
Il diavolo si veste prada

Ascolto
ascolto tutti i generi di musica...

dany
tutto ciò ke mi verrà in mente
Martedì, 26 Dicembre 2006
Penso che....
ALZATI E RISPLENDI

ALzati e risplendi ecco la tua luce,
e su te la gloria del Signor.
Alzati e risplendi ecco la tua luce,
e su te la gloria del Signor.

Volgi i tuoi occhi e guarda lontano,
che il tuo cuore palpiti di allegria.
Ecco i tuoi figli che vengono a te,
le tue figlie danzano di gioia.

Gerusalem, Gerusalem
spogliati della tua tristezza.
Gerusalem, Gerusalem
canta e danza al tuo Signor.

(....)
daniela si è sfogato qui alle 22:53 - Link - commenti (1)

Martedì, 19 Dicembre 2006
Penso che....
Vivere sognando

Restare al mondo
tornare alla vita
una vita possibile:
la vera vita,
guardare il cielo, il mare,
carezzare con gli occhi
i bambini, le donne,
passare dal blu notte
al blu verde
dimenticare la solitudine
la sofferenza, il buio,
sentire i raggi di sole
le gocce d’acqua
la felicità dell’amore
vivere senza passato
senza futuro
vivere solo il presente
vivere senza immaginare
di sognare, di vivere
vivere il tuo amore…

Carmelo Musumeci
(dal libro: “Fuori dall’Ombra” - Poesie dal carcere di Nuoro)

Ho preso questa poesia dal sito www.informacarcere.it
l'ho voluta proporla per mostrare a tutti l'amore di queste persone per la vita e soprattutto per i loro familiari che con il loro affetto gli stanno vicini...
Per Natale sarebbe bello riservare una piccola preghiera per queste persone (perchè sono persone e non esclusivamente carcerati) affinchè non possano perdere la speranza di rifarsi una nuona vita...

Preghiera di intercessione

Fai uscire il mio animo dal carcere,
perché io renda grazie al tuo nome.

Signore, ricevi le nostre preghiere della sera,
accordaci il perdono dei peccati,
perché hai manifestato al mondo
la tua gloriosa resurrezione.

I giusti sono nell'attesa
che tu li riempia dei tuoi beni.

Venite, popoli, cantiamo,
prosterniamoci innanzi al Signore,
glorifichiamo nella gioia
la sua resurrezione dai morti.

Dal profondo grido a te, Signore,
benigno ascolta la preghiera.

Venite, popoli, cantiamo,
prosterniamoci innanzi al Signore,
glorifichiamo nella gioia
la sua resurrezione dai morti,

perché è lui il nostro Dio,
che libera il mondo
dalla solitudine e dal pianto,
dalla menzogna del nemico.
daniela si è sfogato qui alle 12:50 - Link - commenti (1)

Domenica, 17 Dicembre 2006
Penso che....
Vi propongo questa storia...

Ero un ragazzino delle superiori. Un giorno vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola. Il suo nome era Arturo e sembrava stesse portando tutti i suoi libri. Dissi tra me e me: “Perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì? Deve essere un ragazzo davvero strano”. Io avevo il mio week end pianificato (feste e una partita di pallone con i miei amici), così ho scrollato le spalle e mi sono incamminato.
Mentre stavo camminando, vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro ad Arturo. Gli arrivarono addosso facendo cadere tutti suoi libri e lo spinsero facendolo cadere nel fango. I suoi occhiali volarono via, e li vidi cadere nell'erba un paio di metri più in là. Lui guardò in su e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi. Mi rapì il cuore! Così mi incamminai verso di lui mentre stava cercando i suoi occhiali e vidi una lacrima nei suoi occhi. Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli:
"Quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere!".
Arturo mi guardò e disse:
"Grazie!".
C'era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine. Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove viveva. Scoprii che viveva vicino a me così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima. Lui mi spiegò che prima andava in una scuola privata. Parlammo per tutta la strada e io lo aiutai a portare alcuni libri. Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato così gli chiesi se gli andava di giocare a calcio con i miei amici e lui disse di si. Trascorremmo assieme tutto il weekend e più lo conoscevo più Arturo mi piaceva così come piaceva ai miei amici. Arrivò il lunedì mattina ed ecco Arturo di nuovo con tutta la pila dei libri. Lo fermai e gli dissi:
"Amico, finirà che ti costruirai muscoli incredibili con questa pila di libri che ti porti appresso ogni giorno!".
Egli rise e mi diede metà dei libri. Nei successivi quattro anni io e Arturo diventammo amici per la pelle. Una volta adolescenti, cominciammo a pensare all'università. Arturo decise per Roma ed io per un'altra città. Sapevo che saremmo sempre stati amici e che la distanza non sarebbe stata un problema per noi. Arturo sarebbe diventato un dottore mentre io mi sarei occupato di cause e litigi. Arturo era il primo della nostra classe e io l'ho sempre preso in giro per essere un secchione. Arturo doveva preparare un discorso per il diploma. Io fui molto felice di non essere al suo posto a parlare sul podio. Il giorno del diploma vidi Arturo: aveva un ottimo aspetto. Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole superiori. Si era un po’ riempito nell'aspetto e stava molto bene con gli occhiali. Aveva “qualcosa in più” e tutte le ragazze lo amavano. Ragazzi, vi confesso che qualche volta ero un po’ geloso: oggi era uno di quei giorni! Vidi che era un po’ nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi:
"Giovane, te la caverai alla grande!".
Mi guardò con uno dei suoi sguardi (quelli pieni di gratitudine che lo caratterizzavano da sempre), sorrise e mi disse:
"Grazie!".
Dopodichè iniziò il suo discorso schiarendosi la voce:
"Nel giorno del diploma si usa ringraziare coloro che ci hanno aiutato a farcela in questi anni duri. I genitori, gli insegnanti, ma più di tutti i tuoi amici. Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi possiate fare. Voglio raccontarvi una storia…" e proseguì narrando per filo e per segno cosa accadde il giorno del nostro incontro!
Quando sentii che il mio amico Arturo aveva pianificato di suicidarsi durante il week end seguente rimasi a bocca aperta. Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, cosicchè la madre non fosse costretta a farlo in seguito e di come si stesse portando a casa tutte le sue cose. Arturo mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso:
"Ringraziando il cielo fui salvato, il mio amico mi dissuase dal compiere quel terribile gesto".
Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. ll ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole. Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano, lo stesso sorriso pieno di gratitudine. Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento.



MORALE: non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni. Con un piccolo gesto potete cambiare la vita di una persona, in meglio o in peggio. Cercate sempre il buono negli altri.
daniela si è sfogato qui alle 19:03 - Link - commenti (1)

Domenica, 10 Dicembre 2006
Penso che....
daniela si è sfogato qui alle 20:36 - Link - commenti (3)

Mercoledì, 06 Dicembre 2006
Penso che....
"Tu infatti illuminerai la mia lucerna, Signore; Tu, Dio mio, illuminerai le mie tenebre. Tutti abbiamo attinto dalla Tua pienezza; Tu sei il vero lume, il quale illumina ogni uomo che viene in questo mondo; perche non sei soggetto ad alterazione né ad ombra di mutamento"
(da "le confessioni di Sant'Agostino")
daniela si è sfogato qui alle 14:43 - Link - commenti

Sabato, 02 Dicembre 2006
Penso che....
L'ECO

Un ragazzino e suo padre passeggiavano tra le montagne...
All'improvviso il ragazzino inciampò,
cadde e,
facendosi male,
urlò:
"AAAhhhhhhhhhhh!!!"
Con suo gran stupore il bimbo sentì una voce venire dalle montagne che
ripeteva:
"AAAhhhhhhhhhhh!!!"

Con curiosità, egli chiese:
"Chi sei tu?"
e ricevette la risposta:
"Chi sei tu?"
Dopo il ragazzino urlò:
"Io ti sento! Chi sei?"
e la voce rispose:
"Io ti sento! Chi sei?"
Infuriato da quella risposta egli urlò:
"Codardo".
E ricevette la risposta:
"Codardo!"

Allora il bimbo guardò suo padre e gli chiese:
"Papà, che succede?"
Il padre gli sorrise e rispose:
"Figlio mio, ora stai attento.
Gridò: "Tu sei un campione!"
e la voce rispose:
"Tu sei un campione!".

Il figlio era sorpreso ma non capiva.
Allora il padre gli spiegò:
"La gente chiama questo fenomeno ECO ma in realtà è VITA.
La Vita, come un'eco,
ti restituisce quello che tu dici o fai.
La vita non è altro che il riflesso delle nostre azioni.
Se tu desideri più amore nel mondo,
devi creare più amore nel tuo cuore;
se vuoi che la gente ti rispetti,
devi tu rispettare gli altri per primo.

Questo principio va applicato in ogni cosa,
in ogni aspetto della vita;
la Vita ti restituisce ciò che tu hai dato ad essa.

La nostra Vita non è un insieme di coincidenze:
è lo specchio di noi stessi."
daniela si è sfogato qui alle 16:56 - Link - commenti (2)



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